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Buon Natale e buone feste! Autarkeia si prende una pausa: ci risentiamo il 10 gennaio. Questo è un piccolo regalo: un bel po’ di consigli per queste vacanze in quarantena.
É stato un anno pesante. La pandemia, gli esami orali online con problemi di connessione, Trump, i DPCM, la lontananza, l’ansia, la cassa integrazione, le videochiamate, tua sorella che guarda Netflix durante la lezione su Dante, il lockdown, la stanchezza, il distrarsi per ore.
Tutto così pesante. Finalmente il 2020 è finito e quale cosa migliore da fare per dimenticare questo triste anno se non essere leggeri? Oggi non farò alcuna riflessione, nessun commento all’attualità, niente di quello che faccio di solito. É stato un anno difficile: siate indulgenti, prendetevi il tempo di riposare. Non bisogna sempre pretendere tanto da se stessi, soprattutto quando il mondo esterno è così in crisi e così complicato da decifrare.
Anche per questo, ho deciso di prendermi una pausa di due settimane. Ho bisogno di riflettere un attimo su Autarkeia, vedere quale può essere il futuro del progetto, quali idee di crescita sono davvero realizzabili tra quelle che ho in mente e così via. In ogni modo, ci sentiamo il 10 gennaio: ho tantissimi progetti che vorrei mettere in piedi e non vedo l’ora di parlarvene.
Ho pensato che sarebbe potuto essere un bel regalo di Natale mandarvi una newsletter piena di consigli, priva di quelle ridondanti riflessioni sul 2020 che stiamo leggendo un po’ ovunque: e quindi ecco il mio regalo. Cose da leggere, da ascoltare, da guardare, libri, film e tante altre belle cose. Grazie di tutto il supporto e di tutte le belle parole che ho ricevuto: Autarkeia vive della community che si sta creando attorno alla newsletter di ogni domenica, e più siamo più cose belle potranno essere fatte.
La mia felicità
Da quando fui stanco di cercare,
Imparai a trovare.
Da quando un vento fu contrario alla mia rotta,
Faccio vela con tutti i venti.
Come prima cosa, vi ricordo che tutti i numeri precedenti di Autarkeia sono leggibili qui, così potete recuperare tutti quelli che vi sono sfuggiti.
Il 2020 in foto: detto così sembra l’inizio di un horror, e invece è il titolo di una raccolta fotografica del NYT. Le immagini sono una più bella dell’altra: quest’anno sarà studiato nei libri di storia. Wuhan, le rivolte in America, la pandemia globale, la crisi della democrazia, Trump, un milione e mezzo di morti, la morte di Kobe, la Cina, Brexit, l’omicidio Floyd e Black Lives Matter. Un annetto da ridere.
Perché dovresti circondarti di libri, anche se non avrai il tempo di leggerli tutti. Un bellissimo articolo, consolatorio per i bibliofili compulsivi.
L’anno scorso ho scritto e pubblicato su Medium un breve racconto che parla di politica, cinismo, smartphone e invecchiamento: il titolo è “Scusa, mi ricordi il tuo nome?”. La mia scrittura è cambiata da quel periodo, ma penso che il racconto abbia ancora molto da trasmettere.
Un film: Moonrise Kingdom di Wes Anderson. Racconta la storia di due ragazzini innamorati su un’isola sperduta: dolce, bello, profondo e potente. Però io sono di parte, adoro Anderson. In più, grande merito di questo film è avermi fatto conoscere questa meraviglia.
Sapienza mondana
Non restar nella pianura!
Non salir troppo in alto!
Il mondo dà il meglio di sé
Se lo guardi a mezza altezza.
Ho un rapporto altalenante con la musica classica, ma ultimamente sono innamorato di questo disco (grazie Giacomo), in cui un compositore contemporaneo (Richter) ha scritto un riarrangiamento de Le quattro stagioni di Vivaldi. In particolare questa è incredibilmente bella.
Potevano mancare dei libri? Oggi parliamo di Homo sum. Essere umani nel mondo antico. Cosa avrebbero pensato gli antichi dei diritti umani? E dei morti lasciati affogare nel Mediterraneo? L’antichità possedeva il concetto di umanità? In che rapporto ci si poneva con lo straniero? Bettini è uno dei più rispettati studiosi del mondo antico in Italia e all’estero: leggere questo libro fa bene.
Vi metto anche le migliori foto scientifiche del 2020, scelte da Nature. Sono dei capolavori. Guardando i contenuti giornalistici digitali prodotti all’estero ci si rende conto di quanto il nostro giornalismo, soprattutto online, sia indietro. Sfogliate velocemente questo articolo di Nature e capirete il perché: la qualità estetica e funzionale è impressionante.
Altro film, anzi due film: The Prestige e Memento di Christopher Nolan. Non sono i due più famosi di Nolan, ma secondo me sono i suoi due capolavori assoluti. Se vi va, guardateli a scatola chiusa, senza saperne niente, meritano moltissimo.
Abbiamo un’idea un po’ distorta del Messico, data da serie TV e narcos vari. Il Post in questo articolo racconta una grande tragedia di un paese gigantesco, i rapimenti.
Qual è l’antico paradosso della democrazia? Tra pandemie globali e metafore platoniche, ho provato a spiegarlo in un saggio sul rapporto tra competenza e politica.
Contro la superbia
Non ti gonfiare: perché senno
Una punturina basta a farti scoppiare.
Sì, l’ha scritta Nietzsche davvero e mi fa troppo ridere. Ora torniamo seri, metto la mia preferita:
Quello che va al fondo
Io uno che indaga? Oh risparmiate questa parola!
- Sono solo pesante - parecchie libbre!
Io cado, e continuo a cadere
E finalmente tocco il fondo!
Non riesci ad apprezzare la poesia fino in fondo? Eccoti L’Infinito di Leopardi letto da Roberto Mercadini. Non ti basta, non ti convince ancora fino in fondo? Allora ecco Majakovskij recitato da Carmelo Bene. Brividi dalla punta dei piedi fino all’ultimo capello: sono solo 4 minuti, regalateveli. “Se io fossi piccolo, come il grande oceano…”
Altro giro, altro libro, altro regalo: Il Grande Gatsby è stato definito il romanzo perfetto. Leggere la prosa di Fitzgerald è ossigeno per chi vuole imparare a scrivere. Questa edizione è bellissima.
Che cos’è il cemento? Giacometti ha scritto su Il Tascabile una storia cultura del materiale che ha rivoluzionato le città e il mondo.
Ultimo consiglio: parliamo di videogiochi. Quali sono i limiti e i rischi del videogiocare? Sono da considerare arte o droga che crea dipendenza? O forse entrambe le cose? Vi lascio due differenti punti di vista. Il primo è quello di Marco Crepaldi, psicologo sociale esperto di hikikomori, che tratta la relazione tra depressione e dipendenza da videogiochi. Il secondo è di Riccardo Vessa, laureato in filosofia e in comunicazione. Wesa ha scritto e registrato un vero e proprio Manifesto del videogiocare, e penso gli sia venuto incredibilmente bene.
Se vuoi concretamente supportare Autarkeia puoi comprare i libri consigliati direttamente dai link della newsletter, o acquistare qualcosa da questo link generico. Tu non paghi un centesimo in più, e io ricevo qualche spicciolo sul prezzo di vendita. É un gesto più che altro simbolico, ma importante per permettere al progetto di crescere e di essere più sostenibile nel lungo periodo.
Spero vi abbia fatto piacere. Se potete, viziatevi un po’ in queste feste. Ci sentiamo il 10 e ditemi cosa vi è piaciuto o no di questi consigli, ne sarei felice.
Un abbraccio e buone feste,
Daniele
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