Autarkeia è una newsletter di riflessioni e consigli che esce due volte al mese di domenica mattina, per iscriverti clicca il bottone qui sotto!
Puoi leggere qui i numeri precedenti e qui il manifesto del progetto, mentre questi sono i miei profili Instagram, Linkedin e Twitter. Per condividere questo numero:
E che seconda stagione sia! Spero stiate bene e che abbiate passato indenni questi mesi difficili per tutti.
Autarkeia mi mancava. Ciò che ho fatto l’anno scorso mi ha insegnato tante cose e proverò a metterle a frutto. Per questo, nella seconda stagione proveremo a crescere e a migliorarci il più possibile. La prima consapevolezza che ho acquisito è che il carico di lavoro che questo progetto causa su di me è difficilmente sostenibile nel lungo periodo senza avere ricadute sulla qualità del prodotto. Per questo, ho pensato ad alcuni cambiamenti. Per prima cosa, la newsletter non sarà più settimanale ma uscirà una volta ogni due. Questo, oltre che rendere a me tutto più fattibile, permetterà a voi, nel caso ne abbiate voglia e tempo, di leggere tutti i numeri con più calma (che, riconosco, alcune volte sono stati un pochetto troppo densi per una uscita settimanale).
Poi: sono alla ricerca di qualcuno che mi dia una mano; una collaboratrice o un collaboratore. Qualcuno che si affianchi a me nella pubblicazione di tutti i numeri e mi aiuti a pubblicizzarli e diffonderli, soprattutto relativamente alla parte social (in cui, ahimè, sono un disastro). In particolare, sul piano contenutistico, mi servirebbe aiuto per la parte relativa ai consigli (articoli, video, paper e libri) perché, anche se certamente meno che la riflessione, questa parte richiede un investimento di tempo non indifferente. Quindi: se siete interessati o volete capire meglio cosa sto cercando, scrivetemi rispondendo direttamente qui o contattandomi sui vari social. Oppure, se per caso conoscete qualcuno che potrebbe essere interessato, inoltrategli questa mail. Grazie!
In più: la struttura della newsletter rimarrà la stessa, anche se quest’anno vorrei sperimentare il più possibile. Ciò che varierà di più di volta in volta sarà la parte di riflessione, la quale assumerà varie forme: vorrei non limitarmi tassativamente alla prosa saggistica (e che cosa intenda con questo lo capirete tra poco). Ad essa, come sempre, seguirà la parte di consigli, che vorrei (anche con l’aiuto del collaboratore che verrà) rendere sempre più ricca ed eterogenea. Anche quest’anno ho deciso di non avviare l’affiliazione con Amazon: di conseguenza i consigli di lettura saranno sempre corredati da un link che rimanda alla piattaforma Bookdealer, così che possiate acquistarli sostenendo i librai delle vostre città.
Infine, i metodi per supportare il progetto sono sempre gli stessi della passata stagione. L’anno scorso i caffè che mi sono stati offerti sono stati 71 e i libri che mi sono stati spediti più di una dozzina, che oggi arricchiscono la mia biblioteca e hanno un valore speciale. Non sapete quanto questo mi abbia reso felice, insieme ovviamente a tutti i messaggi e alle condivisioni. Grazie di cuore. A proposito: Autarkeia ha un futuro solo se viene letta da qualcuno, quindi, datemi una mano a diffonderla! Basta una condivisione, inoltrare questa email a un amico, o un passaparola davanti a una birra.
Ma ora, cominciamo. Volevo fare qualcosa di diverso per il primo numero, e quindi ecco una “raccolta di pensieri”. In che senso? Ora vi spiego.
Pressocché la totalità delle cose che ho scritto sono nate dai fogli rilegati in quel cartoncino grigio. Tristemente, però, la fine del 2021 ha segnato anche la fine del mio quaderno. Ed è per questo che, anche per salutarlo e ringraziarlo, ho avuto l’idea di riportare alcuni concetti, poesie e citazioni che negli anni hanno finito per riempirlo fino all’orlo. In esse non va cercato un criterio, perché un criterio non c’è. Anzi, la cosa che adoro di più da quando ho iniziato a scriverci è proprio la totale mancanza in esso di criterio d’ordine. I contenuti che lo riempiono sono, appunto, pensieri (una malcelata citazione a Blaise, il mio amore) nel senso più generale. Sfogliarlo quindi significa muoversi tra i secoli e tra le menti, incontrando qua e là qualche mia riflessione (che, dopo alcune settimane, tendenzialmente mi sono ritrovato a giudicare indegna di trovarsi dove si trovava).
Fateci quello che volete! Rubatele, usatele come bio su Instagram o per fare gli intellettuali alle serate (scherzo, spero vi stimoleranno qualche bella idea). Le frasi senza autore sono mie. Se, invece, volete indicazione bibliografiche più precise riguardo le citazioni, scrivetemi e sarò felicissimo di darvele. I commenti alle citazioni e alle poesie non vanno interpretati come spiegazioni, ma come ponti. É un tentativo di mostrare il perché io abbia trovato bellezza in quelle parole.
Iniziamo.
Ritorno
Come neve sporca di città
che si scioglie nei tombini
tento
di ritrovare purezza.
Nulla mi piace meno della neve che si accumula ai lati delle strade. É triste che non ritornerà più allo stesso bianco che possedeva in origine. Quel tento è in realtà un tentativo che ha già fallito in partenza.
Che cos’è l’originalità? Vedere qualcosa che non ha ancora un nome, che non può essere nominato benché stia davanti agli occhi di tutti. Per quello che sono le abitudini degli uomini, solo un nome rende loro visibile in generale una cosa.
Nietzsche
Una sintesi perfetta di cosa significhi creare: comprendere che non si crea mai nulla. Per vedere le cose dobbiamo dare loro un nome.
L’uomo è un parassita della mucca; questa è probabilmente la definizione che un non-uomo darebbe all’uomo nella sua zoologia.
Kundera
Pensare l’uomo come farebbe uno zoologo rivoluziona il pensarlo. Tuttavia, la coscienza è la variabile che rende difficile qualsiasi considerazione unicamente etologica (cioè sul comportamento umano inteso come comportamento animale).
Il paradosso del turismo: tutti hanno il diritto di visitare i luoghi dove non sono nati, ma quel diritto distrugge i luoghi.
Come ne usciamo? Parlare di turismo sostenibile è un paradosso, siamo troppi. Se si è innamorati dell’apertura, questa contraddizione è un problema concreto.
La lettura di tutti i buoni libri è come una conversazione con le persone più stimabili dei secoli passati, con i loro pensieri migliori.
Cartesio
Quando riesci a rendere carne le persone che studi, lo studio diventa tutt’altro rispetto a ciò che era prima (il genio e la masturbazione).
Levarsi un libro fuori dal cervello è simile a quella scabrosa e pericolosa faccenda che è il togliere una pittura da un pannello. Dovete grattare via tutto il cervello per ottenerlo con la dovuta sicurezza - e anche allora, può darsi che la pittura non valga lo sforzo.
Melville
Crearsi un dio personale per comodità esistenziale. Anche se questo vuol dire ingannarsi coscientemente. É possibile farlo?
Solo gli imbecilli non si sentono mai imbecilli.
Citazione di una persona che non stimo
Non mi fido della gente che dorme sempre bene la notte. L’agonia dell’insonnia è necessaria. I sicuri di sé crescono senza attenzione per gli ultimi perché non hanno nemmeno mai considerato di non farcela. E questo è un problema politico, nel senso letterale del termine.
L’essenza stessa degli incubi è sempre stata con te, accanto a te, anche da sveglio, solo che… ti è sfuggito.
Foster Wallace
Storicismo o il sospiro dell’uomo di conoscenza
Qual malinconia mi veste
quando, nel più piccolo istante,
realizzo
che vivrò solo questa vita.
Ogni istante si rivela necessario nel momento in cui è: contro la libertà.
Partying can involve a similar act of destroying such expectations, as well as expending time, money, food, drink and brain cells. Some might call this a waste, but what are we saving ourselves for? A good life isn’t always a long one and a long life isn’t necessarily a happy or fulfilled one.
Aeon
L’universo non ha occhi. E per questo, bisogna tentare l’ascolto, il vuoto del pensiero. Si può essere trasparenti? Si può rompere il flussio coscienziale? Distrarsi è annullarsi o vivere davvero?
Nausea da smartphone.
Kundera classifica le persone in base agli occhi dai quali vogliono essere guardate. La vita in totale solitudine è un’utopia. Si finirebbe per non esistere (intenzionalità). Definire la cosa in sé è la pretesa di volere guardare qualcosa con gli occhi chiusi. Husserl contra Kant.
La famiglia non conosce ciò che mostri ma conosce ciò che sei.
Prova a fare attenzione alle riflessioni che ogni mattina fai nel momento esatto dopo esserti svegliato, solo con te stesso. Cosa significa ritornare alla propria coscienza? E da dove si ritorna?
Attraversò una landa gialla dove un’eco ripeteva i pensieri.
Garcia Marquez
Se odi la notte, pensa che è il momento più vicino alla mattina.
I medici sono gli unici moderni ad avere quotidianità con la morte. Infatti sono scrittori e filosofi.
Il contegno languido di chi ha pianto in segreto.
Garcia Marquez
Ci ritroviamo con Benedetto e la Sylvia lungo il corridoio d’aspetto mentre le fanno la gastrica e ci abbracciamo forte e diciamo forza forza che gliela fa, ma c’e quasi nausea per quegli anni sbandati e quel passato che vorremmo anche noi rigettare assieme alla Nanni, quel pomeriggio vuoto di Febbraio.
Tondelli
La prosa è architettura, non decorazione di interni.
Hemingway
E infatti Tondelli costruisce castelli brutti e spaventosi, ma che sono reali, che sono più reali di castelli che sembrano esistere nel qui e nell’ora.
A 17 anni il padre di Wittgenstein viene cacciato da scuola per avere scritto un componimento in cui nega l’immortalità dell’anima. Il pensiero oggi non ha più quella rilevanza concreta (tristemente o per fortuna?).
É Darwin che ha ammazzato Dio!
Il pensatore religioso in Wittgenstein:
É come un funambolo. Si direbbe che cammini quasi soltanto sull’aria. Il suo terreno è il più stretto che si possa immaginare. Eppure è vero che ci si può camminare sopra.
Ed è infatti meraviglioso leggerli, quei funamboli.
Filosofare è imparare a morire.
Studiare filosofia è come volere scalare una montagna che sta crollando da tutti i lati.
La cecità degli uomini è tale che persino della propria cecità si gloriano.
Agostino
Agostino insegna come imparare a perdonarsi.
Il maggior pericolo per l’Europa è la stanchezza.
Husserl
Ogni uomo di ogni tempo vede la propria epoca come l’epoca della decadenza. No! Bisogna guardare la propria epoca DRITTA IN FACCIA.
Plotino sembrava vergognarsi di essere in un corpo.
Porfirio
Fisico e mentale non sono pensabili come separati l’uno dall’altro. Allora perché questa frase mi mette i brividi?
Non amo chi ama solo a parole.
Antigone a Ismene, in Sofocle.
L’uomo artista è eternamente fanciullo: il mondo è visto sempre con gli occhi della novità.
Adattato dagli scritti estetici di Baudelaire.
Amore
Nel buio del pensiero insonne
mentre scivolo in vortici di nero
come il sole sorge in me
il corpo di lei.
Nella melodia del bello
mi perdo e annego
nella più violenta tra le umane luci:
il desiderio.
A S.
L’amore è un inconveniente evolutivo. La conservazione della specie (il volersi riprodurre) ha incontrato la coscienza: una magia è nata quel giorno. Ricorda! L’obiettivo della vita non è, a priori, riprodursi. Chi non voleva riprodursi non ha trasmesso geni: ergo, oggi riprodursi è l’obiettivo della vita.
Esperimento finito! Ditemi se cose di questo tipo vi potrebbero piacere in futuro. Nel caso non fosse così, non vi preoccupate: il prossimo numero sarà il classico numero di Autarkeia e parleremo di Dostoevskij e di Agostino. Ora i consigli.
Anche a causa del nostro background socio-culturale, l’educazione sessuale in Italia è ancora molto indietro. Perché l’educazione sessuale è importante? Silvia Gola ha scritto un bel pezzo sul Tascabile a riguardo: hard outcomes (diminuzione delle malattie sessualmente trasmissibili) e soft outcomes (relazioni meno tossiche e aumento del piacere sin dalle prime esperienze).
A partire dalla seconda metà del secolo scorso, la Cina è diventata la fabbrica del mondo. Nel corso dei decenni, il basso costo del lavoro e della manodopera ha fatto gola a centinaia di agglomerati internazionali, che ora si ritrovano ad avere fulcri centrali della propria catena produttiva in territorio cinese. Il più grande esempio di questa situazione difficile e contraddittoria è Apple. Lo ha raccontato il New York Times.
Vi suggerisco una newsletter che mi è stata consigliata: NightReview. Se siete come me appassionati delle long read (i cosiddetti pezzi più articolati e approfonditi pubblicati dalle testate nazionali e internazionali), questa newsletter è perfetta. Tutti i venerdì, di notte, riceverete una selezione delle migliori long read uscite in Italia e altrove.
Il vendere un prodotto come frutto di una genialità incompresa è ormai strategia inflazionata e stanca. Tuttavia, è vero che la genialità spesso può essere ricondotta a luoghi che non ci aspetteremmo. Su DoppioZero Pino Donghi ha scritto un pezzo a riguardo in riferimento all’autismo e alla creatività.
Riccardo Vessa è laureato in filosofia e semiotica e come me vive a Bologna. Produce molti contenuti sperimentali online, soprattutto su Twitch e Youtube. Ho trovato stupendo uno dei suoi ultimi video. Come nasce un capolavoro?
Ti è piaciuto questo numero? Dietro ci sono io, Daniele. Studio filosofia a Bologna e gestisco interamente da solo il progetto. Autarkeia vive dell’apprezzamento della community. Vorresti supportare il progetto e valorizzare le decine di ore settimanali che stanno dietro a ogni numero? Ci sono due modi per farlo:
Puoi regalarmi un libro che userò per produrre nuovi contenuti: sceglilo cliccando qui sotto!
Estinzione, di Thomas Bernhard
Questo romanzo è il testamento intellettuale di Thomas Bernhard. Se vi spaventano i libri densi, non è il libro che fa per voi. In quasi 600 pagine non c’è nemmeno una volta in cui dopo un punto Bernhard vada a capo, e il libro è diviso in soli due capitoli. Ma: lo sforzo che il libro richiede viene ripagato totalmente. In questa foresta di deliri, il lettore incontra costantemente perle in un fango che, per quanto sporco e opaco, è bellissimo da guardare.
Pensieri lenti e veloci, di Daniel Kahneman
Un consiglio un po’ scontato, lo so. Ma l’ho appena letto e mi ha colpito. Kahneman spiega come secondo lui il pensiero funzioni secondo due sistemi: uno istintivo e uno più cauto e ragionato, per poi mostrare i pregiudizi e i bias in cui spesso cadiamo nel nostro giudicare quotidiano. Nonostante lo stile accademico mi infastidisca un pochino, è un classico e fa crescere.
E abbiamo finito! Da oggi per qualche mese ritornerò come una vecchia abitudine nella vostra casella di posta. Devo dire che mi mancava l’ansia della domenica mattina: siete più di seicento ed è un onore per me. Per qualsiasi cosa (critiche, consigli, richieste) rispondete a questa mail. Anche la sezione commenti qui sotto è aperta.
A presto e grazie,
Daniele
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